Tra mutui a tassi fisso e mutui a tassi variabili attualmente c'è una differenza abissale.
L'Euribor infatti è rimasto ai minimi storici (anche se la scorsa settimana ha avuto un lieve rialzo) L'Irs (o eurirs), base di calcolo per i mutui a tasso fisso, si è attestato intorno al 3,8% per durate ventennali o trentennali.
Attenzione però: nel caso si debba fare un mutuo, non bisogna sottovalutare che i tassi non rimarrano sempre così (soprattutto sperando in una ripresa economica) e quindi chi oggi sceglie un tasso variabile è destinato a vedere inevitabilmente salire (anche sensibilmente) l'ammontare attuale della rata.
E' opportuno simulare un incremento della rata e valutarne la sostenibilità in base ai propri redditi. Le banche per venire incontro alle esigenze dei propri clienti offrono alcune possibilità interessanti, oltre al classico diritto di optare da tasso variabile a fisso: ad esempio rate costanti con una durata massima oltre la quale la Banca si accolla il debito residuo; tetti massimi all'incremento del tasso del mutuo ("cap").
Il consiglio è di rivolgersi sempre a più istituti per avere un ventaglio ampio di possibili prodotti alternativi e prima di fare la scelta definitiva, di recarsi dal Notaio prescelto per la stipula del mutuo, per avere conferma di aver ben compreso tutti gli aspetti dell'operazione (costi compresi).
Grande preoccupazione ha destato la notizia della proposta di direttiva europea (bozza di revisione alla direttiva UE 2006/48/Ce) - in stato avanzato di elaborazione- di prevedere un valore massimo dei mutui concessi dalle banche europee non eccedente il 40% del valore dell'immobile.
Se si avesse bisogno di un prestito maggiore, la parte restante verrebbe ad essere garantita da polizze assicurative (normalmente piuttosto costose).
La novità avrebbe come obiettivo la riduzione del rischio di credito e il rafforzamento dei requisiti patrimoniali delle banche.
La legge bancaria vigente in Italia sul credito fondiario prevede una soglia massima pari all'80% del valore del mutuo (loan to value).
Il dato medio del loan to value in Italia è del 67%.
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