venerdì 23 ottobre 2009

FORUM DEL CONSIGLIO NAZIONALE


Nella giornata di oggi, il tema  più interessante trattato nelle tavole rotonde ha riguardato i  "Global legal standards", cioè l'individuazione di principi che possano garantire in tutto il mondo sicurezza giuridica.
Il professor Ugo Mattei -Ordinario di Diritto Civile all'Università di Torino- ha evidenziato come i "global legal standards" debbano essere elaborati non solo dalle potenze economiche, ma da tutti i paesi del mondo nella sede naturale della cooperazione internazionale: le Nazioni Unite.
Ciascun Stato deve essere portatore della propria cultura giuridica e vedere di individuare principi comuni.
In Italia, i Notai hanno fornito un apporto fondamentale al processo creativo di cultura giuridica: da mille anni, infatti, parlano con la gente, interpretano la volontà, portano la giustizia alle persone, adattano il diritto alla vita di tutti i giorni.
La caratteristica degli standards dovrà essere la qualità e l'elaborazione di queste regole sarà necessariamente  un processo lungo.
Ma meglio tempi lunghi, una "slow law", che  la velocità cercata a tutti i costi, incuranti delle conseguenze sociali che possano portare frettolose scorciatoie.
Celeste Hammond, Professore Ordinario a Chicago, è tornata -ricollegandosi alla relazione del Prof. De Soto di ieri- al problema dei subprime e del sistema  americano di circolazione degli immobili.
I subprime sono stati un dramma: primo, per i cittadini che non si sono neppure resi conto di cosa firmavano, non avendo l'Attorney , la funzione di spiegare, alla parte che assiste, le conseguenze della sottoscrizione di un contratto; secondo, per lo stesso sistema economico americano, che avendo cartolarizzato e ceduto i vari crediti degli originari soggetti erogatori, vista l'assenza di pubblici registri e la mancata conservazione dell'originaria promissory note, non aveva più gli elementi per poter ricollegare i titoli alle singole operazioni.
Danilo Rizzi -Coordinatore dell'International Project dell'ONU contro la droga e il crimine in Iran- ha illustrato come la lotta alla criminalità e al riciclaggio in Iran sia stata agevolata grazie agli archivi del Notariato locale di stampo francese. La certezza di un sistema organizzato in tal modo origina sicurezza giuridica.
Magda Bianco di Banca d'Italia ha spiegato in modo chiaro e schematico le principali cause della crisi globale e i principali correttivi che si possano adottare.
Infine il Prof. Alberto Quadro Curzio, Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Cattolica di Milano, Professore di Economia Politica e vice Presidente dell'Accademia dei Lincei, ha illustrato di come una democrazia abbia tre componenti: l'elemento rappresentativo, l'elemento partecipativo e l'elemento economico.
La democrazia non è il mercato e comunque una contrapposizione fra Stato e Mercato è semplicistica e fuorviante.
I legal standards non possono essere  elaborazione, frutto dalla sola cultura americana.
La civiltà economica e sociale europea si è rivelata molto più equilibrata e stabile di quella di matrice statunitense. Una società non può essere ridotta al suo mercato e i suoi cittadini a  consumatori.
E soprattutto: il mercato non può autoregolamentarsi. Sono gli uomini che creano le regole  -il diritto- e il mercato deve rispettare le regole create.
Liberalizzazioni selvagge non fanno altro che causare danni ai cittadini più deboli.

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