Sole 24ore 10 ottobre 2009 pagina 13: Avv. Franzo Grande Stevens "In una economia di libero mercato, infatti, quest'ultimo tanto è più libero quanto più è regolato. Si è liberi di intraprendere qualuque attività ma per esercitarla - a tutela della comunità - bisogna avere requisiti morali e tecnici. (...) La conclusione è identica per tutte le attività professionali tipiche nell'interesse della comunità. (..) Lo stato s'assicura - con gli esami - il controllo dei requisiti tecnici di un avvocato; l'Ordine controlla l'esistenza e la permanenza dei requisiti morali, l'assolvimento dei propri doveri"
Parole sacrosante e ancor più vere per i notai. Tutti possono diventare notai, facendo un concorso pubblico (aperto a chiunque voglia intraprendere questa strada, assolutamente meritocratico).
Ma le funzioni esercitate dai notai non possono diventare di tutti.
Devono rimanere di competenza di persone che hanno studiato per questo precipuo scopo e hanno superato un esame che garantisca agli utenti capacità e competenza.
A maggior ragione visto la qualifica di pubblico ufficiale del notaio (i cui atti e la cui attività sono alla base della sicurezza dei pubblici registri).
Non sono possibili liberalizzazioni stupide che creerebbero (per quanto se ne possa pensare) sicuramente il danno maggiore a chi apparentemente ne dovrebbe trovare un beneficio: ai cittadini.
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